Venerdì 15 Febbraio 2016
STRAORDINARIO BOSCH

Straordinario Bosch
Tra le inestimabili bellezze di Venezia ci sono i soli 10 dipinti del visionario pittore medievale olandese Jeronimus Bosch in Italia. Sono due trittici e un polittico, appena restaurati in vista della grande mostra che l’Olanda dedica dal 15 febbraio all’8 maggio al suo pittore più conosciuto in occasione del cinquecentesimo anniversario dalla sua morte. E per questo le tavole saranno visibili solo per qualche giorno, alle gallerie dell’Accademia di Venezia, prima della partenza per l’olanda e poi per la Spagna, dove verranno esposte al museo del Prado. Queste straordinarie opere, sono tutte qui a Venezia grazie all’illuminato cardinale Domenico Grimani, zio del patriarca Domenico Giovanni, che nel 1500 acquistò da un mercante olandese, una alcune dlle più straordinarie tavole del pittore fiammingo e le lasciò poi in eredità alla Serenissima. Tra queste ci sono le famose quattro tavole delle Visioni dell’Aldilà che rappresentano la Caduta dei Dannati, l’inferno, il paradiso terrestre e l’ascesa al paradiso, con la strabiliante invenzione del famoso tunnel di luce. Forse erano le ante di un mobile: un particolare che trova conferma anche dopo questo secondo restauro, che ha riguardato i retri ed ha portato alla scoperta straordinaria di quello che è stato definito il quarto Bosch veneziano: tutte le tavole infatti sul retro hanno questi dipinti a finto marmo di diversi colori, che ricordano anche le vampate di luce che ricorrono nei lavori del pittore fiammingo, ma che sono talmente moderni per la gestualità istintiva della pittura che sono state accomunate ai drifring del contemporaneo Pollock. Sono state mostrate qui a Venezia per la prima volta in occasione del restauro. Un mondo fantastico quello di Bosch, popolato di figure allegoriche mostri marini esplosionid i luce e incendi: visioni di un mondo pieno di orrori e meraviglie che hanno ispirato e continuano ad ispirare generazioni di artisti. Insieme alle Visioni è stato restaurato anche il Trittico di Santa Liberata illuminando qui anche i colori altrettanto fantastici e fiabeschi delle vestiti e dei paesaggi, ma anche le variazioni, che per assecondare il gusto dell’epoca, il dipinto ha subito nei secoli. Un trionfo di rosa ed azzurro nella tavola centrale, mentre le altre due si giocano sulle mirabili variazioni sui toni scuri, con la raffigurazione del martirio di Santa Liberata e i viandanti del Porto. All’appello manda ancora il trittico degli eremiti, di cui in mostra c’è solo un totom con un video digitale. Il restauro è praticamente finto, mancano solo alcuni dettagli del cielo. A Maggio tornerà a Venezia brevemente, poi a dicembre sarà invece allestita una grande mostra per rendere omaggio all’artista nell’ambito del programma internazionale di celebrazioni Jeronimus Bosch 500